Libertà è un fatto esteriore o interiore?

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Libertà è un fatto esteriore o interiore?

Ci hanno posto il seguente quesito riguardo all’articolo intitolato “dalla paura alla libertà”pubblicato il 30 agosto : 

Comprendo la vostra visione condivisa nell’articolo che si intitola “dalla paura alla libertà”, questo ovviamente in una fase di crescita… Se invece ci troviamo nel dover andare consapevolmente in contro al nostro destino, che per quanto possa essere amaro.. sappiamo essere di una Volontà più grande; dove non c’è più scelta!?

Domanda intelligente e in linea con i tempi, dove tutto sembra esserci sfuggito di mano, dove chi ci guida decide in maniera dispotica ciò che dobbiamo fare senza prendere minimamente in considerazione ciò che vogliamo o di cui abbiamo bisogno.

Ci addentreremo sempre più in quella che è la nostra visione di libertà e di scelta nei prossimi articoli, ma in relazione alla domanda posta vorremmo chiedervi: siete sicuri che in passato eravamo liberi? Oppure una volontà più grande ha sempre scelto per noi?

Dal punto di vista materiale non crediamo che l’essere umano inteso come folla, come massa, come popolo abbia mai avuto una vera possibilità di scelta. Facciamo alcuni esempi solo come spunto di riflessione.

Durante le due guerre mondiali avvenute lo scorso secolo credete forse che fosse possibile scegliere di vivere in pace? di non partecipare al conflitto? “Gli abitanti della provincia di Milano hanno forse potuto scegliere di non venire bombardati perché non in linea con le idee dei governanti e quindi astenersi dalla guerra?”

“La regione Marche con i suoi abitanti hanno potuto lavorare serenamente la terra piuttosto che imbracciare un fucile al fronte?”

Forse era possibile scegliere se essere un disertore o arruolarsi, ma questo riguardava il singolo individuo e molto spesso non era neppure una scelta. 

Questa situazione è riconducibile a tutte le centinaia di guerre più o meno grandi successe e che ancora oggi succedono in tutto il mondo, dove il popolo sottostà a decisioni che provengono sempre dall’alto.

Ma non è sicuramente l’unica imposizione che ci arriva dall’alto.  Forse il popolo ha voce in capitolo sulle scelte economiche nazionali o internazionali? 

L’Italia decide l’ingresso nell’euro ma gli Italiani sono d’accordo? E possono scegliere se continuare ad utilizzare le lire o sono obbligati a passare all’euro? 

Forse è possibile scegliere di non farsi decurtare i soldi per i versamenti della pensione dalla busta paga per investirli autonomamente in un fondo pensionistico privato?

Potremmo continuare con questi esempi su quasi tutti gli ambiti della nostra vita.

La storia dell’essere umano è costellata di guerre, alleanze politiche, economiche e culturali dove una manciata di persone dietro le quinte hanno sempre deciso il destino delle masse.

Persino le rivoluzioni dove il popolo insorge con violenza contro i tiranni per riprendersi la propria libertà, con il senno di poi non sembra che abbiano mai portato grandi benefici ai comuni cittadini.

Non sono mai esistiti tempi e luoghi in cui la società si è prodigata nel creare una fase di crescita personale, o perlomeno non è a nostra conoscenza una nazione, un luogo, un tempo dove l’essere umano è stato il centro, intorno a cui costruire un mondo atto a portare conoscenza consapevolezza e amore nella vita della popolazione. 

In ogni società, cultura e tempo, sono esistiti singoli individui come  mistici, filosofi, scienziati, politici che si sono impegnati per il bene comune, a livello personale e  spesso sono stati fortemente osteggiati dalla società.

L’unico luogo in cui trovare fiducia, libertà e amore, è interiore ed è sempre individuale.  L’unico tempo è il presente “qui ed ora”, la consapevolezza è la strada maestra che può condurci a questa realtà e la consapevolezza è sempre un processo individuale.

Con Amore Elena & Loris